Una goccia di bene

madre_figlio

 

 

Una lettera da leggere…

Giorni fa mi sono imbattuta in una storia che mi ha lasciato un senso di benessere.
In una società malata di egoismo, questa è una goccia che rinfresca l’anima…

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Tony Posnaski è il gestore di un ristorante in Florida, questa lettera l’ha scritta lui, dopo una serata in cui qualcosa ha cambiato il suo pensiero e arricchito il suo cuore.
 
“Per la donna e la bambina che sedevano al tavolo 9,

Non ci siamo mai presentati. Mi chiamo Tony Posnaski. Sono il gestore di questo ristorante da 15 anni. Il mio lavoro è assicurarmi che tutto proceda bene. Il che può significare lavare i piatti, cucinare e a volte persino servire ai tavoli. Mi sono anche fatto carico di ogni lamentela possibile e immaginabile.

Un paio di settimane fa siete entrate nel mio ristorante. Ero molto occupato quella sera. Correvo di qua e di là e aiutavo in cucina. Mi hanno chiesto di recarmi al tavolo vicino al vostro. L’ho fatto, e mi hanno detto che sua figlia faceva troppo rumore. Io stesso potevo sentire le sue grida mentre parlavo con loro. Poi la bambina ha lanciato un urlo molto acuto. Allora mi sono avvicinato al vostro tavolo.

Lei sapeva quello che le avrei detto. Le persone del tavolo accanto vi stavano indicando. Lei mi ha guardato. Ha voluto avere la prima parola. Mi ha chiesto:
“Sa cosa vuol dire avere un figlio con autismo?”
Lei non è stata maleducata quando mi ha fatto la domanda. In realtà, era cortese. Sua figlia non poteva avere più di cinque anni. Lei era bella e sembrava spaventata nel vedermi al vostro tavolo. Sembrava pensasse d’essere nei guai.
In 15 anni di attività, non ho collezionato molti momenti memorabili. Mi ricordo di un paio di clienti che si arrabbiarono perché gli hamburger non erano cotti a sufficienza. Ricordo una donna che si lamentò perché le avevo servito una coca normale anziché una light. E mi ricordo di essere dovuto andare in alcuni tavoli a chiedere che il loro bambino stesse più tranquillo.

Tuttavia, ricordo tutto del giorno in cui è nato mio figlio. Quanto ho pianto quando ho sentito la sua voce per la prima volta. Promisi allora che avrei fatto qualunque cosa per lui, e che sarei stato il miglior padre possibile.
Ricordo il giorno in cui ho sposato mia moglie. Anche lì ho pianto e promesso di essere il miglior marito per lei. Poi il giorno in cui è nata mia figlia. Ma non ho pianto quel giorno. Fu proprio un sollievo perché  avevo perso un bambino due anni prima.

So ciò che avrei dovuto dirvi una volta arrivato al vostro tavolo. Avrei dovuto chiederle gentilmente di dire a sua figlia di non urlare. Avrei dovuto invitarvi a spostarvi altrove…
Ma non ho fatto nulla di tutto questo.
Invece le ho semplicemente chiesto se il suo pasto fosse stato delizioso. Ho dato un cinque a sua figlia e le ho detto che avrei pagato io il conto. Erano soli 16$, ma per me significava molto di più.
Non credo che gli altri clienti con cui ho parlato erano felici di questo. In quel momento, non aveva importanza per me.
Poi ho dovuto lasciarvi per andare a cucinare, perché la cucina non stava andando molto bene quella sera. Quando il server mi ha chiesto perché ho pagato la vostra cena, ho risposto che la bistecca non era di vostro gradimento. Non ho raccontato a nessuno quello che lei ha detto a me.

Lei mi ha posto una domanda, ma io non le ho risposto. La verità è che io non so cosa significhi avere un figlio autistico. Ma so cosa significa essere padre. So cosa significa voler trascorrere più tempo con i propri figli.
Mi ha posto subito lei la domanda perché avevate vissuto già questa esperienza in altri ristoranti. In quel momento ho deciso che non volevo essere come gli atri gestori. Non volevo dirle quello che ha sempre sentito.
Onestamente, ho scritto questa lettera per lei e la sua bellissima figlia perché volevo ringraziare entrambe. Mi avete regalato un bellissimo ricordo nel mio ristorante. Il migliore negli ultimi 15 anni.

Mi avete anche insegnato una lezione preziosa…
Fare la cosa giusta non sempre rende felici gli altri, ma solo le persone che ne hanno realmente bisogno.

Con affetto,
Tony Posnanski. “

Fonte:
http://www.huffingtonpost.com/tony-posnanski/to-the-woman-and-child-who-sat-at-table-9_b_4613722.html

2-61GRAZIE TONY!

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