Mi piacerebbe un giorno…

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Mi piacerebbe un giorno uscire di casa all’alba, quando le pigre tenebre non hanno ancora ceduto il posto al nuovo giorno, e attendere così il calore del primo raggio di sole sul viso ancora sonnacchioso; camminare in strade deserte, capelli al vento e stravaganti abiti, senza che nessuno notasse la stranezza.
Attenderei il verde del semaforo ammirando il cielo, l’abbraccio delle montagne, lo spegnersi degli ultimi lampioni, lo sbadiglio del nuovo giorno.
Camminerei lentamente, come a fare dispetto al tempo, che vorrebbe corressi come lui, con la frenesia d’arrivare, senza sapere dove e perché…
Mi soffermerei a guardare quel prato, precedentemente ignorato, i bambini frettolosi, diretti a scuola, felici… imbronciati… ancora assonnati, e ogni tanto sbircerei quei volti che…  nascosti per metà in calde sciarpe, celano dolori o preoccupazioni…. poi sulla gioia altrui mi sorprenderei e incanterei.
Scatterei istantanee d’espressioni di volti, di albe, di ombre al tramonto, sbocciar di fiori e voli di rondini; farei il pieno di emozioni agli occhi e al cuore, poi sazia di ogni bene farei ritorno a casa, a condividere la gioia e la bellezza della vita.
Mi piacerebbe… un giorno…

 

La voce del vento

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La voce del vento
è come solitudine
spettina i pensieri
preme contro l’invisibile
porta con sé odori
solo oltre imposte aperte
rimuove orme alzandosi
per finire negli occhi
a volte si ferma stanca
a lambire un cuore
ruba il suo profumo
e lo sparge sul mondo.

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© Betty Liotti
19 febbraio 2016

 

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