Chissà cosa conservi nella stanza dell’anima…
Cosa hai appeso alle sue pareti…
Sicuramente foto di volti amati, istantanee di luoghi preferiti…
Sin da piccoli abbiamo cercato di arredarla giorno dopo giorno, colorando quelle immacolate pareti come il nostro spirito dettava.
Sui mobili riposti oggetti preziosi, scrigni di voci… sorrisi, e profumi che esalano ricordi piacevoli fino a stordirci il cuore…
Poi foto vecchie e sbiadite sostituite da altri volti, altri luoghi.
Ci sarà stato un andirivieni di passi in quella stanza… a volte frettolosi, altri lenti, oggetti spostati, sostituiti… a volte con rabbia, o conservati con amore e cura.
Ci sarà il cassetto dei dolori, delle speranze… dei rimpianti e dei sogni.
Quando l’età era verde, quest’ultimo sarà stato traboccante, poiché alcuni di essi facilmente realizzabili, poi col trascorrere del tempo altri tristemente evaporati; così alleggerito a colmare quello delle delusioni.
Un incremento sostanziale sarà avvenuto in quello dei dolori, togliendo capi ben piegati dal cassetto della speranza.
Le finestre dapprima sempre aperte, a far entrare luce e aria, saranno state pian piano socchiuse, sino alla totale chiusura, come a difesa, laddove il dolore e la delusione avranno preteso un posticino caldo, sprofondando tra morbidi sorrisi di cachemire.
Ma ogni tanto ricordati di aprirle quelle finestre!
Fai entrare il vento, che soffiando forte levigherà la ruggine…
Fai entrare la luce del sole… che elimini il disincanto…
E invita il cielo e le stelle ad entrar nella tua anima…
Altrimenti sarà come morire…
I ricami dell’anima
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Intesse ricami l’anima mia
ingarbugliati a volte
in altre d’elevata fattura
continuando giro dopo giro
dopo un accurato nodo
vive di ricordi e parole
di illusioni svanite
di speranze attese
e dove l’onda s’infrange
come severo maestro
s’innalza soave
melodia di vita
intesse ricami l’anima mia
come scie spumose
nell’azzurro cielo
di designata esistenza.
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© Betty Liotti 12 febbraio 2016
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